Ciao.
Lo so che non ci conosciamo e sicuramente sei sul punto
di dartela a gambe, ma ti chiedo di fermarti solo un minuto per
ascoltare quanto ho da dire, seppur nemmeno io sappia cosa uscirà fuori
dalla mia bocca.
Ti ho vista e ho reagito d'impulso: i nostri
occhi si sono incrociati, il respiro mi si è bloccato in petto, il cuore
ha cominciato a pompare più forte mandando così tanto sangue al
cervello che ha cominciato a produrre visioni, mentre i miei piedi si
dirigevano verso di te di loro spontanea volontà, come se liberi dalle
catene del pensiero conscio.
Io non ho mai creduto nei colpi di
fulmine, ma come ho posato gli occhi sul tuo viso la vita mi è passata
avanti in un lampo. Tutta la vita futura. Tutto ciò che può accaderci
dopo questo nostro primo fortuito incontro.
Ti giuro che non mi è mai capitato prima d'ora.
Ti
sembrerà una piccola cosa, forse ridicola, ma per me è già una delle
cose più importanti avvenutemi. È così perché viviamo in una società da
cui non c'è una via di fuga, dove siamo in tanti, camminiamo come automi
circondati da persone verso le quali non proviamo alcun interesse,
tanto meno tentiamo di conoscerle per condividere pensieri e sapere
quale motivo le ha spinte ad alzarsi questa mattina arrivando così alla
curiosa coincidenza di averci incrociati per strada.
Ed invece le
odiamo per questo motivo, proprio perché occupano il nostro spazio e
respirano la nostra stessa aria, ci passano accanto indifferenti,
esattamente come facciamo noi. Sono la nostra immagine speculare che non
riusciamo ad accettare per quei piccoli difetti che in realtà sono solo
nostri e ci portiamo dietro da quando siamo nati.
Una volta
lontani dallo specchio nostro nemico diventano loro gli avversari, i
portatori di quei difetti che abbiamo lasciato a casa sull'immagine
riflessa, e noi li puniamo con l'indifferenza.
Ma in questa
società io...adesso...grazie a te...voglio credere che un mondo nuovo
sia possibile, e se questo è troppo allora mi accontento di credere che
perlomeno qualcosa di insolito, casuale ma bellissimo possa ancora
avvenire. Una piccola molecola capace di ribellarsi alle leggi del
sistema per farlo implodere.
Noi siamo quella piccola molecola, quella scintilla, quella scheggia impazzita.
A dimostrarlo è il fatto che tu sia ancora qui ad ascoltarmi mentre improvviso parole che non comprendo da dove escano.
Ma
sono certo che queste parole sono mie, lo sono sempre state, forse non
le sto creando dal nulla ma le ho invece sempre covate dentro me ed
adesso è giunto il momento di liberarle permettendogli di prendere il
volo per posarsi sui tuoi rami.
È per questo che continuo a guardarti negli occhi.
Per questo prendo le tue mani e le stringo tra le mie.
Per questo ti dico che è giunto il momento di dare vita a qualcosa che darà un senso alle nostre fragili e casuali esistenze:
Io e te dobbiamo fare un film porno.
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