martedì 18 dicembre 2012

Benigno

Mi fa tristezza vedere questo Benigni.
Mi fa tristezza vedere la gente che ascoltando le sue parole viene colta da un motto di orgoglio nazionalistico.
Mi fa tristezza chi lo guarda perché è comunque meglio dello schifo che c'è solitamente in TV.

Roberto Benigni è un artista, un artista come tale deve produrre, se non è più in grado di produrre deve fare altro, ma farlo senza vivere sugli allori

conquistati in passato.
Perché pensare a Benigni che riceve una telefonata dalla Rai, che gli garantisce fior di quattrini per uno speciale natalizio che possa rendere tutti orgogliosi di essere italiani in questi tempi difficili mi rammarica.
Non per i soldi ma perché sta vendendo la sua arte oratoria, da sempre sua peculiarità e dote, ormai priva di contenuti propri.
Perché Benigni da almeno un decennio non è più in grado di creare, e per questo non è più definibile artista. Basta vedere i suoi lavori cinematografici dopo "La vita è bella".
Adesso si improvvisa insegnante, l'arte di far arrivare nei propri allievi il messaggio pensato e scritto da altri.
Una meravigliosa arte, ma non la sua.
Egli ha un'altra dote: quella di trasmettere emozioni in modo giullaresco e poetico, ma pompa, pompa e pompa...con la sua retorica cerca di rendere tutto epico e fiabesco così la realtà diventa uno specchio deformato.
Dalla sua esegesi della Costituzione di ieri sera i costituenti non sono più uomini, diventano personaggi eroici, quasi mitologici. Ma qui non siamo né all'Inferno né nel purgatorio dantesco. Stai insegnando Storia, ed allora devi essere imparziale.
Benigni è l'insegnante che tutti vorrebbero, quello che cattura l'attenzione dei suoi alunni perché fa lavorare la loro immaginazione mettendo in moto le loro menti, rendendo i fatti raccontati immagini vivide. È Robin Williams ne "L'attimo fuggente".
È l'insegnante buono che non boccia nessuno.
Ma gli italiani sono pessimi studenti, lo si vede quando vanno ad eleggere chi deve rappresentarli, del candidato vedono la luce ma non le sue ombre e dalla storia del proprio paese non hanno appreso nulla. Studiano a pappagallo, quanto basta per prendere la sufficienza. E quasi mai ci arrivano.
Così un Benigni vestito da insegnante diviene pericoloso, perché si fa prendere la mano dal suo passato artistico di cantastorie e finisce per cambiare i contenuti. La materia non è più storia ma antologia.
E allora la Costituzione Italiana diventa "Imagine" di John Lennon, i fondatori di essa uomini meravigliosi così come l'anno prima sempre grazie a Benigni lo diventarono tutti i Mille di Garibaldi ed intanto il monologhista si permette strafalcioni come quello sul Delitto d'onore, per lui messo al pari di altri delitti dalla Costituzione già nel '47 quando in realtà è rimasto sanzionato con pene attenuate fino agli anni '70.
La Storia non può essere modificata, può solo essere vista da punti di vista differenti, l'errore sta nella mente di chi ha una visione distorta di essa.
La legge invece può cambiare, perché cambia la società che vi soggiace, altrimenti si rimane arenati in una sorta di eterno medioevo.
Questi sono i motivi per cui Roberto Benigni non può essere un insegnante.
Benigni è un artista morto, come Jim Morrison e Jimi Hendrix, ma a differenza loro lui invecchia ed i suoi seguaci sono ancora lì a pagare il biglietto ed a sventolar bandiera.

Mi fa tristezza che si faccia tanto parlare di qualcuno che non ha più nulla da dire.
Mi faccio tanto tristezza per averci scritto un post sopra.

giovedì 11 ottobre 2012

Conosci i tuoi polli?
Impara a conoscere anche i tuoi nemici.
E se scopri che i tuoi nemici sono i polli, tiragli il collo.

lunedì 24 settembre 2012

Coppia, scoppia, accoppa.

L'uomo è solito mostrare il meglio di sé durante la fase di corteggiamento per conquistare il possibile partner, ma questo impedisce di costruire solide basi per un rapporto di coppia basato sulla sincerità e la reciproca fiducia.
Per ovviare a questo problema e dar vita ad un rapporto basato sulle due caratteristiche precedentemente citate il maschio deve dare un'anteprima di quella che sarà la

relazione negli anni a venire sin dal primo appuntamento presentandosi con una serie di peculiarità e svolgendo certe particolari azioni:
1) presentarsi sulla porta di casa di lei in mutande, magari indosso da una settimana;
2) munirsi dei seguente gadget: non fiori ma una confezione da 6 bottiglie di birra, ovviamente che consumerà solo lui, ed altre paia di mutande che la donna dovrà lavare, perché deve essere lei a fare il lavoro sporco;
3) la porta semiaperta è già un invito ad entrare, ogni venditore ambulante o portatore della parola di Geova ne è a conoscenza, per questo è d'obbligo fare il primo passo affinché il piede blocchi la possibile chiusura della soglia d'ingresso scaturita dalla visione di un uomo in mutande,
4) a quel punto balzare sul divano con un'agilità che non potrà essere riproposta negli anni a venire causa deterioramento fisico che è conseguenza stessa del rapporto di coppia,
5) impossessarsi del telecomando, esattamente come il maschio Alfa si nutre della preda catturata dalla femmina,
6) grattarsi il pacco, segno di salute,
7) ovviamente: rutto libero, segno di apprezzamento.
Questo non comporta la perfetta riuscita del primo appuntamento con seguente relazione stabile, ma se così fosse, sarà amore eterno.

lunedì 6 agosto 2012

Soppalco

Una volta nella piazza del mio paese fu organizzato uno spettacolo di bambini prodigio. Vi erano piccoli musicisti, ballerini, giocolieri, cantanti e quant'altro possa intrattenere compaesani e inorgoglire genitori.
Ad un certo punto della serata salì sul palco un bambino con la disperazione sul volto e le lacrime agli occhi, che strillava di aver perso la sua mamma. Gli spettatori, credendo si trattasse di un comico infante cominciarono a ridere ed applaudire al falso sketch, producendo un fragore superiore agli strilli angoscianti del bimbo. Quando la povera creatura se la fece nei pantaloni dal terrore, partì la più alta ovazione della serata.
Io non so che fine abbia fatto quel bambino, ma da quell'avvenimento ho imparato alcune cose:
- quando sei di fronte alla pubblica piazza spogliati della tua identità, sarà essa a dartene una nuova;
- ci sono genitori così irresponsabili da non avere il diritto di insegnare alcunché ai propri figli;
- le gag sui bisogni corporali sono sempre le più apprezzate;
- nelle feste di paese la sicurezza lascia alquanto a desiderare;
- l'individuo in mezzo alla massa perde la capacità di esprimere un giudizio proprio.

Sicuramente avrei potuto trarre decine di altre morali da quella esperienza, ma ero troppo impegnato a ridere assieme al resto del pubblico.

sabato 4 agosto 2012

Colpo di fulmine

Ciao.
Lo so che non ci conosciamo e sicuramente sei sul punto di dartela a gambe, ma ti chiedo di fermarti solo un minuto per ascoltare quanto ho da dire, seppur nemmeno io sappia cosa uscirà fuori dalla mia bocca.
Ti ho vista e ho reagito d'impulso: i nostri occhi si sono incrociati, il respiro mi si è bloccato in petto, il cuore ha cominciato a pompare più forte mandando così tanto sangue al cervello che ha cominciato a produrre visioni, mentre i miei piedi si dirigevano verso di te di loro spontanea volontà, come se liberi dalle catene del pensiero conscio.
Io non ho mai creduto nei colpi di fulmine, ma come ho posato gli occhi sul tuo viso la vita mi è passata avanti in un lampo. Tutta la vita futura. Tutto ciò che può accaderci dopo questo nostro primo fortuito incontro.
Ti giuro che non mi è mai capitato prima d'ora.
Ti sembrerà una piccola cosa, forse ridicola, ma per me è già una delle cose più importanti avvenutemi. È così perché viviamo in una società da cui non c'è una via di fuga, dove siamo in tanti, camminiamo come automi circondati da persone verso le quali non proviamo alcun interesse, tanto meno tentiamo di conoscerle per condividere pensieri e sapere quale motivo le ha spinte ad alzarsi questa mattina arrivando così alla curiosa coincidenza di averci incrociati per strada.
Ed invece le odiamo per questo motivo, proprio perché occupano il nostro spazio e respirano la nostra stessa aria, ci passano accanto indifferenti, esattamente come facciamo noi. Sono la nostra immagine speculare che non riusciamo ad accettare per quei piccoli difetti che in realtà sono solo nostri e ci portiamo dietro da quando siamo nati.
Una volta lontani dallo specchio nostro nemico diventano loro gli avversari, i portatori di quei difetti che abbiamo lasciato a casa sull'immagine riflessa, e noi li puniamo con l'indifferenza.
Ma in questa società io...adesso...grazie a te...voglio credere che un mondo nuovo sia possibile, e se questo è troppo allora mi accontento di credere che perlomeno qualcosa di insolito, casuale ma bellissimo possa ancora avvenire. Una piccola molecola capace di ribellarsi alle leggi del sistema per farlo implodere.
Noi siamo quella piccola molecola, quella scintilla, quella scheggia impazzita.
A dimostrarlo è il fatto che tu sia ancora qui ad ascoltarmi mentre improvviso parole che non comprendo da dove escano.
Ma sono certo che queste parole sono mie, lo sono sempre state, forse non le sto creando dal nulla ma le ho invece sempre covate dentro me ed adesso è giunto il momento di liberarle permettendogli di prendere il volo per posarsi sui tuoi rami.
È per questo che continuo a guardarti negli occhi.
Per questo prendo le tue mani e le stringo tra le mie.
Per questo ti dico che è giunto il momento di dare vita a qualcosa che darà un senso alle nostre fragili e casuali esistenze:
Io e te dobbiamo fare un film porno.

lunedì 30 luglio 2012

Haiku del giorno

Vespe ronzanti
pungono ogni dove.
Lunapop merda.

(Prrrrrrr)Incipit

Gesù ti ama. Tu non gliela dare.


Poeta è colui dalla cui bocca frasi d'amore escono spontanee come rutti.


Avevo un sogno nel cassetto, ma la mia mamma ha venduto il mobile.


L'occasione fa l'uomo ladro,
la dimensione fa il gatto pardo.


Tu che reputi le mosche inutili, quando scopriremo che lo scopo dell'esistenza umana è solo quello di produrre merda per nutrirle cambierai opinione.


Farsi motoseghe fa diventare eunuchi.


Stamattina volevo sentirmi di nuovo bambino, così ho fatto una visita alle mie vecchie scuole elementari e quelli di quinta mi hanno pestato.


 Ho messo fuori dalla porta uno di quegli adesivi che invitano i testimoni di Geova a non suonare il campanello.
Adesso mi entrano direttamente in casa.


Se una rosa venisse chiamata merda avrebbe comunque lo stesso profumo. Però sarebbe un odore di merda.

giovedì 19 luglio 2012

In soldoni

C'era una volta un uomo talmente ricco che i soldi gli uscivano dal culo.
Morì di fame e di stenti perché nessuno voleva i suoi soldi merdosi.

lunedì 16 luglio 2012

Tu chiamale se vuoi....erezioni.

Il lavoro che fai ti influenza anche nel tempo libero: io ad esempio ho fatto il portalettere ed ogni volta che vedo una cassetta delle poste vengo colto dall'impulso di infilarci qualcosa dentro.
Non oso immaginare cosa passi nella testa di un attore porno fuori dall'orario di lavoro.
Nessuno vorrebbe essere nei suoi panni, infatti tutti vorrebbero prendere il suo posto dal momento in cui se li toglie.
Ma in questo caso, se il pornoattore ha una vistosa erezione in un momento quotidiano, ad esempio mentre è in fila a fare la spesa, come la spiega alla signora che lo precede nella coda? "Mi scusi, deformazione professionale"?
Allora sì che vorrebbero tutti entrare nei suoi panni, anche quelli che veste in borghese, perché tutti avrebbero una valida scusa per poter avere visibili erezioni in pubblico. Senza incorrere in una denuncia per molestie sessuali o atti osceni in luogo pubblico.
Immagino la scena sull'autobus:
"Ma che fa? Pervertito!"
"Mi perdoni, sa...faccio l'attore porno"
"Oh, perdoni me"
La libertà di poter avere libere erezioni in pubblico. Un mondo perfetto non sarebbe più un'utopia.
Il passo successivo potrebbe essere la libertà di potersi masturbare in pubblico.
Un masturbatore sull'autobus che fissa negli occhi l'oggetto del suo desiderio durante l'atto.
Sarebbe qualcosa di più che un semplice atto erotico. Sarebbe una pubblica dichiarazione d'amore.
Una dichiarazione d'amore senza fronzoli né promesse impossibili da mantenere.
Lui eiacula, lei attende che il bus arrivi alla sua fermata.
Lui ringrazia.
Lei: "Si figuri". E poi scende.
Tutto finito con uno scambio di sorrisi. Le strette di mano meglio evitarle per ovvi motivi igienici.
E chissà che non debba essere piuttosto la donna a ringraziare l'uomo, perché egli le ha fatto un magnifico dono: l'ha scelta. 
Poteva masturbarsi di fronte ad altre donne presenti sull'autobus: la rossa seduta dietro di lei. La bionda in piedi là in fondo. La vecchia cui la bionda ha ceduto il posto se il masturbatore avesse avuto gusti necrofili.
Invece di tutte ha scelto lei.
L'ha vista.
Si è agitato.
Ha avuto un fremito dentro di sé.
Un impulso cui non poteva resistere.
Ha manifestato al mondo ciò che aveva dentro.
E la donna passerà il resto della giornata fuori da quell'autobus col sorriso, perché qualcuno l'ha fatta sentire bella.

Ebbene sì.
Una sega vale più di un matrimonio.

venerdì 29 giugno 2012

Amori cerebrali

Nella mia vita mi sono sposato decine di volte.
La maggior parte delle volte siamo invecchiati insieme finché morte non ci ha separati.
Altre volte abbiamo divorziato dopo una lunga convivenza.
Molto spesso entrambi i casi si sono verificati con la stessa persona.

Tutto questo è avvenuto nella mia testa ogni volta che incontravo una ragazza che mi piaceva.

domenica 29 aprile 2012

Non aver paura di perderti nei luoghi comuni, ti indicheranno la strada altri imbecilli come te.

venerdì 30 marzo 2012

Poesie di Marzo

Mi sento come un piscialletto che sboccia sotto la zampa alzata di un dobermann.
 

lunedì 20 febbraio 2012

Evolvere l'otto per mille

Mi sento come un calcolatore elettronico che ogni tot mesi diventa obsoleto e per non essere gettato via ha la necessità di aggiornarsi, ma evitando la formattazione per non perdere i dati salvati in precedenza. Ogni tot mesi cambio interessi e passioni, e ciò che nei mesi precedenti pareva rappresentarmi e dogmaticamente seguivo con piacere ad un tratto interesse non me ne suscita più, quasi mi disgusta.
Questo dovrebbe essere il normale processo di crescita di un essere umano, ma non è affatto detto che sia per forza un processo positivo o che segua un naturale corso. Queste sono le direzioni possibili che mi si prospettano:

1) (de)Crescita: il processo seguirà il suo naturale corso e continuerò ad aggiornare i miei interessi, creandomi ogni volta una nuova identità sociale a partire dai miei gusti personali, ed omologandomi al modo di vestire di coloro con cui li condividerò.
A 30 anni diventerò metallaro.
A 40 anni diventerò truzzo.
A 50 sarò emo.
Ai 60 mi sa che di questo passo non ci arrivo.


2) Ritorno alle origini: non riuscendo a trovare nuove fonti di conoscenza, tornerò alla fasi precedenti.
Riderò ascoltando le parodie melodiche dei Gem Boy, piangerò sul cuscino ascoltando Marco Masini.

3) Nichilismo totale e assoluto.
I peli del naso mi arriveranno all'ombelico, quelli ascellari alle anche, porterò sempre il solito paio di pantofole perché le unghie dei piedi le avranno traforate.
Il mondo mi farà cacare. Tutto mi farà cacare. Resterò chiuso in casa perché quello che c'è fuori mi farà cacare. Anche casa mia mi farà cacare ma almeno avrò un bagno. Che farà cacare per antonomasia.

mercoledì 15 febbraio 2012

Ma lo sai che c'è gente che mangia la merda?

Ma la smettete di scrivere commenti su Sanremo voi che non lo guardate, voi che lo guardate però vi fa schifo, voi che lo abolireste, voi che siete indignati perché pagate il canone, io che scrivo questo post su quel Festival di merda?
Basta, avete rotto i coglioni. Ed io con voi.
Che il Festival di Sanremo sia una merda con vallette di merda, cantanti di merda che cantano canzonette di merda, ospiti di merda, pubblico di merda è lampante.
Solo Gianni Morandi non è un presentatore di merda perché se no si mangerebbe.
Il Festival deve essere una merda, perché Sanremo ha bisogno di concime per mantenere il suo buon nome di "Città dei Fiori".
E allora perché rompete tanto i coglioni?

A Gianni Morandi piace la merda e difatti presenta il Festival.
A nessuno piace il Festival però tutti ne parlano.
Fatti due conti il risultato è che, per quanto lo neghiate, la merda piace anche a voi. E neanche poco.
E vi capisco, del resto voi stessi ne partorite tutti i giorni. È un po' come se fosse vostra figlia, e come può un genitore non amare il proprio figlio?
A questo punto avrete già chiuso la scheda del vostro browser smettendo di leggere il mio post e dandomi dello schifoso, io comunque proseguo imperterrito per quei due temerari sfigati che proseguono la lettura.
Che poi succede solo a me di essere schifato perché tratto di merda.
Milan Kundera ne "L'insostenibile leggerezza dell'essere" ha scritto sulla merda ed è apprezzato da un vasto pubblico femminile.
Fabio Volo scrive di merda e tutte vogliono portarselo a letto.
De Andrè cantava che dai diamanti non nasce nulla, dal letame nascono i fiori (ovvio riferimento al già citato binomio Festival - Città dei Fiori).
GG Allin cagava sul palco.
Anche Benigni ha composto "L'inno del corpo sciolto", un vero e proprio canto di lode alla merda e a chi ha voglia di cacare. E non solo tutti lo amano per questo, ma molti lo invitano a limitarsi a fare esclusivamente quello: dedicarsi esclusivamente alla comicità ed alla canzone popolare piuttosto che parlare male di Berlusconi.
Io il nesso ce lo vedo: come puoi inneggiare alla merda e poi sparlare del benefattore che l'ha tirata addosso agli italiani per anni? Ipocrita!

Se la merda non vi piacesse davvero, brutti ipocriti, passereste le vostre giornate a spremere limoni e a berne il succo, del resto sono ben noti gli effetti del limone sulla defecazione. Così un giorno non avremo più merda al mondo, sì, ma nemmeno limoni a causa del ciclo vitale per il quale la merda è concime per le piante (nuovo collegamento al binomio Festival - Città dei Fiori).
Allora invece di lamentarvi del Festival di merda, usate il vostro tempo e la vostra merda per piantare limoni in tutto il pianeta. Di sicuro farete un uso migliore di entrambi.

La morale è sempre quella, fate merenda con la merda. E non rompetemi i coglioni.




P.S.: La parola merda in questo post è stata usata solo 24 volte.

lunedì 2 gennaio 2012

Politica eretica

Si vocifera dell'approdo di un Partito dei Cattolici nella scena politica italiana, direi che se ne sentiva proprio il bisogno.
Inutile parafrasare con volgari sinonimi tipo "democristiani", che poi quel "demo" potrebbe sembrare l'abbreviazione di demonio, ed un termine come demoniocristiano suona alquanto ossimorico.
Quindi tanto vale dare il benvenuto al Partito dei Cattolici, che certamente non farà sconti a nessuno, tanto meno al Vaticano.
Le domande sorgono spontanee: quali potrebbero essere i papabili avversari di un simile partito? Ed un partito che si oppone al cattolicesimo è da bollare come eretico e bruciato al rogo in quanto tale?
Atei ed agnostici sicuramente non sono credibili: non credere in una religione in un simile clima politico significa non avere un programma e nemmeno un leader carismatico ed onnipotente.
E allora chi e con quale leader? Allah? Buddha? Krishna? Manitù? Tex Willer? (cit.)
No, Satana.
Il Partito dei Satanisti è l'unico avversario credibile nonché papabile in quanto approvato dal papa, dato che il loro leader è comunque frutto della mitolog...religione cristiana. Nemesi e dunque perfetto rivale di Dio alle elezioni.
Satanisti e Cattolici potrebbero dar vita ad una rivalità duratura ed all'insegna del rispetto per la fede altrui come quella tra Celtic Glasgow e Glasgow Rangers.
Il quadro politico del Bel Paese sarebbe dunque questo: avremmo i conservatori ovvero i cattolici disposti a lottare purché le tradizioni ed il buon costume siano garantiti (grazie allo sterminio degli extracomunitari, ma solo quelli di razza non bianca caucasica) e che tutti paghino le tasse (tranne i preti); i satanisti invece,  formerebbero la ribelle sinistra radicale. Quest'ultima un'assoluta novità in Italia.
Del resto Satana è stato il primo operaio incazzato della storia.
Lucifero, Mefisto, Satana, il Diavolo, il Demonio, Richard Benson o qualsiasi altro nome con cui lo vogliate chiamare non era altro che un operaio insoddisfatto delle condizioni lavorative all'interno dell'azienda cui prestava fedelmente servizio da anni.
Poi un giorno, stufo delle angherie subite, ha deciso di scioperare contro il Mega Direttore Galattico, Dio.
Sarà un caso che il colore rappresentante il Demonio sia proprio il rosso?
Cosa può aver indotto Lucifero, il più bello degli angeli, a manifestare contro il suo Capo?
Sappiamo che gli angeli non hanno sesso, quindi suppongo che la risposta sia implicita: Lucifero voleva un pene.
Un pene per tutti gli angeli magari, da vero democratico.
Oppure un pene solo per gli angeli che ne volevano uno, così da poterlo usare sugli altri, detti angeli femmine.
Ma sappiamo come è andata a finire, Dio ha spedito l'operaio incazzato nei bassifondi della grande azienda a svolgere i compiti più squallidi: punire gli umani peccatori e fare la toeletta a Cerbero, che in verità non ha tre teste come tutti dicono ma tre ani.
E Satana è lì, nel suo scantinato ad organizzare la presa al potere assieme ai suoi compagni diavoli.
Ma il passaggio da celestiali angeli a rozzi diavoli cornuti come è avvenuto?
Forse Dio, dall'alto della sua proverbiale bontà, prima di spedirli nei bassifondi della grande azienda ha concesso loro ciò che desideravano ovvero gli organi genitali.
Così hanno finito per somigliare tanto agli uomini.