giovedì 23 dicembre 2010

Il prosciutto dell'amore

Il Prosciutto dell'Amore è un salume.

Grazie al cazzo.
Va bene, è vero, era scontato che fosse così...ma è ben diverso da qualsiasi altro affettato di suino, bovino, ovino, asino (l'avete pronunciato in rima?) o di qualsivoglia animale giudicato commestibile.
E cos'avrebbe di speciale questo prosciutto?
Il fatto che non lo si compra!
E tutti a dire "cacchio, è gratis! Allora ne prendo 3!". Eh no furboni, è vero che non lo si compra ma ciò non implica che si possa mangiare pane e Prosciutto Dell'Amore a pranzo, cena e colazione finchè non ci si stufa al punto di non volerne nemmeno più sentir l’odore…in quanto il PDA (Prosciutto, non il partito) odore non ha, e nemmeno ci rendiamo conto di possederlo.
Non vi prendo per il culo, di PDA ne abbiamo tutti uno in cantina o in dispensa o dove volete voi. Chi ce lo porta? Boh, magari Cupido di mestiere fa il fornitore per conto di una macelleria…ma lasciamo perdere questi dubbi mistici, perché da simili quesiti nascono le religioni, ed io la nascita del culto dell’affettato preferirei evitarla.
Ma noi di questo PDA che nemmeno sapevamo di avere tra le scorte che ce ne facciamo? Lo affettiamo inconsapevolmente con un coltello oppure con una affettatrice (per gli amanti delle fette sottili). E non lo mangiamo nemmeno. No. Lo mettiamo di fronte agli occhi o infilato dentro le orecchie.
Una ragione per questo bizzarro comportamento c’è, e curiosamente lo scopo è meno bizzarro del mezzo: lo facciamo per offrirlo ad una persona che ne reputiamo degna. Tutto molto bizzarro, ma ricordo che tutto questo lo facciamo inconsapevolmente, e così andiamo in giro con occhi e orecchie coperti, e questo ci impedisce di renderci conto che la persona cui offriamo questo fastoso banchetto, forse degna non lo è affatto, del resto si deve essere proprio stronzi per non dire ad uno che ha del prosciutto sugli occhi.
Ma perseveriamo nel muoverci ciechi e sordi, ignorando i consigli di chi ci sta intorno e persino gli indizi che la stessa persona da noi tanto bramata ci fornisce, dal cauto “oggi non possiamo vederci” al ben più esplicito “mi fai cacare!”.
Ma noi proseguiamo imperterriti ad offrire fette del PDA sperando di essere ricambiati e sfamati a nostra volta.
La gente attorno a noi però non è scema e si accorge che stiamo andando in giro con delle fette di prosciutto in faccia, e magari ne è affamata e cerca di servirsene, così che noi sgarbatamente rispondiamo “Cazzo vuoi? Non è per te!”.
Non sempre però il PDA è rifiutato, sia chiaro. Talvolta la persona concupita accetta il dono e se ne ciba, superando lo schifo iniziale del cerume attaccato al PDA dei padiglioni auricolari (e per questo merita la nostra stima). E noi siamo felici che il nostro dono sia accettato, così che continuiamo ad affettare, e ad affettare, e così perseveriamo nel coprirci occhi ed orecchie.
Ma mangiare sempre il solito menù stanca, è un dato di fatto, e questa nostra offerta continua ci è lesiva a lungo andare...è così che torniamo ad essere soli.
Se il prosciutto nelle orecchie aderisce grazie allo schifoso frutto del nostro corpo come spiegato prima, quello sugli occhi aderisce grazie al nostro pianto.
Questo è il pegno voluto dal Prosciutto Dell’Amore.
Per chi desiderasse un salume più gioioso, c’è il Salame Del Piacere.
Ma ricordatevi che quello non si affetta.


 

domenica 19 dicembre 2010

Storie crudeli (il drago sulla draga)



Ci vuole una bella revisione nel mondo delle fiabe.
Questa frase iniziale fa subito immaginare che il sottoscritto adesso partirà per uno dei suoi soliti trip mentali con bestie fantasiose, cristi e madonne (che poi sono la stessa cosa). E invece no, sto per scrivere qualcosa di più terreno, e sono serio quando scrivo che le fiabe che raccontiamo ai bambini devono essere tutte revisionate.
Non dico di prendere libri e bruciarli come in Fahrenheit 451 (anche se ormai in questo paese siamo vicini a questi livelli) ma quantomeno di non raccontarli ai nostri figli, magari accantonare queste belle fiabe e lasciare che le scoprano da soli una volta adolescenti, giusto per cultura personale.
Il motivo è semplice: danno ad un bambino una percezione errata della realtà.
E qui mi si può puntare il dito contro, dire che io sono un cretino che vuole privare i bambini della loro libertà di sognare, che i bambini li mangio a merenda. Tutte cazzate. Li mangio solo a colazione.
Ma, battute idiote a parte, io i bambini non li voglio privare di niente: credo solo che le fiabe ormai tramandate da secoli siano oltre che antiquate pure fuorvianti.
È il caso di raccontare ai nostri figli storie con protagoniste fanciulle ingenue perennemente in balia degli eventi e vittime delle angherie di donne malvagie ma assai più risolute di loro? Giovani ragazze il cui unico scopo esistenziale è l'arrivo del principe azzurro che le trarrà in salvo affinchè possano vivere per sempre felici e contenti?
 Cosa possono apprendere le future donne da simili storie? Ed i futuri uomini?
Le fiabe sono sessiste, ed è ovvio che sia così: ce le tramandiamo da secoli come dogmi, ma la parità di sessi  è un tema trattato solo negli ultimi tempi.
Di fatto raccontando queste fiabe porgiamo al figlio maschio la clava  con la quale colpire la femmina per poi portarla nella caverna trascinandola per i capelli.
Ma i tempi cambiano, e con essi cambia anche la società e le sue leggi.
Il matrimonio riparatore in Italia è esistito fino al 1981, soltanto fino a 29 anni fa un uomo poteva violentare una donna e "pevitare il processo o al fine di far cessare la pena detentiva inflitta, poteva offrire alla ragazza il matrimonio riparatore facendo così cessare ogni effetto penale e sociale del suo delitto" (cit. Wikipedia ed il mio amico Jimmy Wales, che continua a fissarmi supplicante).
Non sono passati nemmeno 30 anni, cazzo!
La tradizione è una gran bella cosa, ma non può instaurarsi come dogma immutabile. Ogni riferimento a fatti, cose, persone, RELIGIONI, non è affatto casuale.
E allora è il caso di adeguare il tutto ai tempi moderni, tenendo conto che muterà anche la nostra attuale società chiaramente, ma cerchiamo di introdurre i nostri bambini nella società moderna della quale saranno i protagonisti tramite racconti che, seppur di fantasia, rispecchiano la realtà attuale.
"Ma i draghi ci saranno?"
Certo , tutti quelli che vuoi.
Anche se...
Forse le fiabe necessitano anche di una nuova ambientazione.
Sono tutte ambientate nel medioevo, con dame, cavalieri, maghi...
"E i draghi?"
Sì, sì, anche i draghi. Ma il problema forse sta proprio nell'era in cui si svolgono queste avventure: il medioevo è stato l'era più buia dell'intera umanità. Ha preso vita dalle ceneri dell'impero romano ed è stata un'era priva di innovazioni, in cui la civiltà non riusciva ad organizzarsi per una ripresa fino al Rinascimento. È il caso di far volare i bambini indietro nel tempo riportandoli in un'epoca così oscura? E se finissero per rimpiangere un simile orrore solo per il fatto che gli raccontiamo che all'epoca c'erano i draghi?
"È vero! C'erano i draghi! Viva il Medioevo!"
Proprio a questo mi riferivo.
Le fiabe sono una palla di piombo che ci portiamo dietro da tempo e applichiamo anche alle caviglie dei nostri figli.
Dobbiamo creare nuove storie e salvare il salvabile di quelle vecchie.
Le favole di Esopo ad esempio, quelle sono fighe!
"Ma vaffancuore! Non hanno draghi!"
No, ma hanno come protagonisti animali che impersonano (mentre noi siamo persone che imanimalano) alla perfezione i nostri pregi e difetti. Queste sono storie!
Io m'incazzo quando sento dire che la musica non deve trattare la politica. Io ti mollo un pugno in faccia se mi dici una cosa del genere!
L'arte è nata per raccontare la società sua contemporanea e per denunciarne i crimini e le incoerenze. Esopo era uno schiavo che raccontava favole ad altri schiavi per sbeffeggiare i padroni che avevano imposto loro le catene.  La parola era l'unico mezzo di ribellione. Esopo faceva satira!
Le favole meritano di essere tramandate, perchè utilizzando immagini fantasiose raccontano qualcosa che non è mai cambiato: l'atteggiamento dell'essere umano.
"Ma i dr..."
Hai rotto il cazzo con questi draghi!!!

E adesso sappiamo cosa di appartenente al passato tramandare ai nostri bambini, ma...nel presente?
Forse è il caso di collaborare con loro nella creazione di storie nuove.
I bambini non conoscono ancora il mondo, sono essere incompleti dal punto di vista della conoscenza di ciò che è reale, ma recuperano il tutto con la fantasia. Qualcosa che invece siamo noi ad aver perso, in questo siamo noi adulti gli incompleti.
E allora sì, è il caso di venirsi incontro tra generazioni di modo di poter collaborare l'un l'altro.
Il tutto evitando di invadere la libertà dell'infante, è chiaro.
Il gioco è libertà, concediamolo e concediamocelo.


"Che merda, un post sulle fiabe senza neanche un drago!"


lunedì 6 dicembre 2010

Messaggio di Mark Zuckenberg alla comunità di Facebook


Ciao, sono Justin Timberlake e ti contatto per conto di Mark Zuckenberg, fondatore di Facebook. Siamo qui per farti una proposta, puoi scegliere se usare il nuovo profilo omologandoti alla massa seguendo l'esempio della maggior parte dei
tuoi amici oppure continuare ad usare quello vecchio come un anziano
tradizionalista od un giovane ribelle anticonformista.
Se sceglierai la seconda modalità, in quanto preferisci vedere i tuoi post scritti in grande e non mostrare le tue foto a chicchessia come su un sito di escort, nessun rancore. Noi ti lasceremo fare.
Però ai tuoi amici che avranno scelto di passare al nuovo profilo la tua pagina sarà visualizzata come se avessi scelto la nuova impostazione. Solo tu vedrai la tua pagina con la vecchia modalità, tu e qualche altro sfigato ribelle conservatore. Il tuo minuscolo gesto di lotta non avrà alcun significato perchè nessuno dei tuoi amici noterà la tua scelta.
Non essere ridicolo, passa al nuovo profilo. Omologati alla massa e rinuncia a quella misera ostentazione di individualità. Tu sei libero di scegliere, ma decidiamo noi i limiti di questa tua libertà. La tua scelta non ha importanza perchè essa spetta unicamente a noi. Quindi passa al nuovo profilo e non rompere i coglioni.
Siamo certi che entro 24 ore leggeremo sulla nostra bacheca il tuo nome seguito da “ha aggiunto Italian e English alle sue lingue”.
Adesso ti lascio, devo girare un nuovo video con Madonna.
E se non sai per quale motivo una nota popstar come me lavora con Zuckenberg, guardati "The Social Network".
Saluti.
Justin.


venerdì 3 dicembre 2010

Fabbricante di aforismi (Ipse Dixit)

Avete presente quando dovete partire per una vacanza e vi ritrovate a preparare la valigia all'ultimo secondo ma vi accorgete che l'accappatoio è troppo grande per entrarci? Voi allora lo ripiegate tante ma tante di quelle volte che alla fine diventa più spesso che largo, finchè non sentite dei colpetti sulla vostra spalla e girandovi scoprite che è la marmotta che confezionava la cioccolata che si sta proponendo di piegarlo per voi esclamando: "Impara da chi lo fa di mestiere, imbecille"?
Ecco, questo è lo stesso procedimento con cui si crea un aforisma: si prende un pensiero formatosi ponderando una certa esperienza vissuta, lo si ripiega infinite volte sintetizzandolo in una frase di poche parole: eccovi servito il vostro aforisma.
Gli aforismi esistono da sempre e molti sono stati tramandati fino ai giorni nostri per essere tutti raccolti su wikiquote ed infine condivisi o riportati negli status degli utenti di Facebook.
Nell'era digitale gli aforismi la fanno da padrone, tutti infatti ne fanno un abbondante uso, dal bambino brufoloso all'adulto canuto. Ma queste categorie diametricalmente opposte hanno due grossi punti in comune: il titolo di studio di quinta elementare e una memoria incapace di ripetere a voce l'aforisma precedentemente condiviso.
Il problema è che premere "Mi piace" e "condividi" è troppo facile, e così i più finiscono per riportare sulle loro bacheche citazioni in netto contrasto tra loro. Un esempio moderno e rozzo possono essere due citazioni del tipo "Il sesso è niente senza amore" e "Trombale tutte finchè il batacchio ti regge". Solitamente questi particolari esempi vengono riportati dallo stesso soggetto in due determinati periodi della vita, il primo durante una passionale storia d'amore ed il secondo alla fine di questa.
Tali aforismi di bassa caratura culturale dominano oggigiorno su Facebook, ormai popolato da fabbricanti di aforismi, perlopiù analfabeti che si improvvisano poeti e trovano pure una schiera di deficienti che diventano fans (o piacitori) della loro pagina.
Del resto il principio chiave dei social network è "esprimere la propria individualità con cose prodotte da altri" (cit. Stewe Griffin, tanto per dimostrare che pure io appartengo a questa schiera) ma questo non è poi così grave pensandoci bene, dato che la stessa identità è guidata dai gusti personali maturati: dal cinema alla musica, dall'abbigliamento all'alimentazione.
Ma con le parole c'è da stare attenti.
È troppo facile essere romantici con frasi di altri, ed un partner amoroso con un minimo di senno dovrebbe dubitare della sincerità dei sentimenti espressi nel rapporto. Persino un uomo mefistofelico come Ignazio La Russa diventerebbe un fascinoso latin lover se cantasse all'amata le poesie di Sandro Bondi.
Ed il mondo della politica è preoccupante in questo frangente: un politico cita un noto poeta, la gente pensa "Che uomo dotto! Merita il mio voto!" e finisce che il politico che usa frasi di altri, coi suoi fatti lo mette nei nostri culi.
Imparare a memoria brevi frasi altrui, non è poi una così grande prova di cultura.
È vero che riassumere lunghi pensieri filosofici per renderli alla portata di tutti è utile, ma impararli non significa averli realmente compresi.
Nietzsche disse "Chi scrive aforismi non vuole essere letto ma imparato a memoria".
E io mi congratulo con te, Friedrich, sia per la frase che per i tuoi magnifici baffoni ma...proprio con un aforisma me lo vieni a dire pure tu?
E qui si contrappongono le opinioni, perchè per alcuni scrivere un aforisma contro gli aforismi è una genialata, per altri è una stronzata. Ma questa divergenza di opinioni valorizza il pensiero individuale di chi legge e giudica. Forse proprio in questo sta il genio.
Anche questro tramandarsi nei secoli gli aforismi è molto interessante: abbiamo riportati aforismi di venerabili pensatori dell'antichità, mentre quelli proferiti da anonimi sono tutti stati affibbiati a Jim Morrison. Già, il web ha reso il leader dei Doors un autentico fabbricante di aforismi, ma come tutti sappiamo il Re Lucertola non passava certo le sue giornate esclusivamente a scrivere future citazioni: le passava anche a drogarsi.
Una sola cosa è certa:
Qualsiasi pensiero geniale stia invadendo la vostra mente in questo momento, qualcuno lo ha già saputo descrivere usando meno parole di quante ne state usando voi adesso.



Dura la vita per un fabbricante di aforismi.

Sometimes you can't make it on your own

"Come si fa a cancellare l'ultima pagina bianca di un documento in .pdf?"

Questa è la domanda che mi pongo e che a mia volta pongo in chat giocando con del pongo mentre il dalmata Pongo mi fissa ringhiando. Ma io non ho un dalmata! FUORI DA CASA MIA, CANE A MACCHIE!!
Nessuno in chat delle una sola persona che ho contattato è in grado di rispondermi e allora penso "Dovrò fare come sempre da solo cercando sul web".
Il che è falso.
Sul web trovo soluzioni scritte da altri, quindi di fatto non opero da solo ma mi faccio aiutare da qualcuno che è stato così buono da mettere la soluzione dei miei problemi sul web prima ancora che mi si presentasse il problema. E l'ha condivisa col mondo intero! È un santo, capite?
Dove voglio arrivare?
Non agiamo mai da soli.
Nessuno è autodidatta.
Non sul web, almeno.
Nella vita quotidiana però siamo spesso soli ed abbiamo bisogno di qualcuno che ci tenga compagnia.
Pongo è lì alla finestra che mi fissa.
Vado ad aprire a quella povera bestia...